(I) IL LAGO ARTIFICIALE NELLA NARRATIVA
I passaggi caleidoscopici tra realtà e finzione, tra presente e memoria,
tra spazi fisici e
profondità emotive si ritrovano qui intatti e potenti come
in una raccolta tradotta nel 2001:
“Paesaggi" edita da Edizioni del Leone.
Lo sguardo analitico del pittore-scrittore compone e
descrive quadri e scene
nei quali a volte penetra come osservatore partecipe, a volte
riflette e
proietta la realtà con ineccepibile trascendenza. Il piano narrativo, che
predomina
la raccolta - essendo molto più vivo il desiderio di raccontare che
quello di armonizzare un
verso, spinge continuamente il lettore dentro e fuori
della rappresentazione paesaggistica,
indietro e avanti nella storia personale
e narrativa, sfiorando spesso il gioco prospettico, lo
svelarsi del segreto
scenico e compositivo.
Dal 1959 ha pubblicato un gran numero di romanzi, raccolte di poesi, storie e saggi, in cui il paesaggio ha sempre un ruolo importante. Paesaggi è infatti il titolo della seconda scelta della sua poesia in Italiano (Edizoni del Leone 2001). La prima, Gioco di simulazione, a cura di Franco Loi, è uscito nel 1994 (Fondazione Piazolla). Pubblicazioni recenti: Engel van lucht (Angelo d’aria, poesie di Franco Loi in traduzione olandese, 2012); Bezweringen (Incanti, poesie 2013); Zolang deze heuvels van aarde zijn (Fin che queste colline saranno di terra, saggi 2016). In febbraio 2018 uscirà De jongenskamer (La camera dei ragazzi, un poema).
Willem van Toorn ha tradotto, fra gli altri, Franz Kafka, Stefan Zweig, Klaus Mann, John Updike, E.L. Doctorow, e dall’Italiano poesia di Cesare Pavese, Franco Loi e Paolo Ruffilli. Abita con sua moglie in un paese nel Berry, in Francia.
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