(C) ARTICOLO LAGO ARTIFICIALE


I cinque ragazzi di ingegneria erano andati sulle rive del lago artificiale di Dharmasager in mattinata per fare una passeggiata. Secondo quanto riferisce la tv India Today, ad un certo punto una ragazza sarebbe salita su una roccia per farsi un selfie, ma mentre era concentrata nello scatto sarebbe scivolata e caduta in acqua.

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Riflessione personale

Articolo di cronaca nera.
Il lago artificiale si trasforma in una trappola mortale. Leggendolo non ho potuto fare a meno di riflettere su quanto lo sviluppo dei social network ed il bisogno, quasi patologico, di farsi foto e condividerle con gli altri, ci stia influenzando sempre maggiormente. Si crede di essere connessi con il mondo, di essere un tutt'uno con gli altri, ma spesso siamo soli ed abbandonati a noi stessi, e forse è proprio questa solitudine che ci spinge a rischiare tanto per scattare un selfie. Rischiare la vita per saltare all'occhio di chi magari amiamo e non ci considera, per diventare popolari, acchiappare un paio di like in più che ci gratifichino. Può la felicità essere ridotta a questo?
Un pensiero particolare va agli studenti che hanno sacrificato la loro vita nel tentativo disperato di salvare una vita. Il loro gesto, seppur tragico, è la parte di testo che mi ha donato ancora speranza. Nonostante il nostro isolamento sempre maggiore, c'è chi è ancora pronto a sacrificarsi per il bene degli altri.
In questo blog tratterò il tema del lago artificiale, tuttavia il mio tentativo sarà quello di utilizzarlo come punto di partenza per raccontare tutte le storie che ruotano attorno a questo artificio. Storie che gli ruotano intorno come satelliti intersecando le proprie orbite generando racconti, storie e riflessioni.

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